...Copiare gli artisti classici non è un puro esercizio stilistico fine a se stesso. E' invece un'utile acquisizione di tecnica per la successiva elaborazione di una personale espressione artistica. Questa pratica era comune presso i pittori del passato sia remoto che recente.
"Copiare al LOUVRE, per esempio, era parte essenziale dell'educazione di un pittore e lì MANET conobbe DEGAS, colpito dalla sua bravura nel copiare un quadro di Nicolas Poussin. Il pittore FANTIN-LATOUR usava incoraggiare RENOIR gridando:" Non si copieranno mai abbastanza i maestri..."
MANET copiava VELASQUEZ, TIZIANO, REMBRANDT e TINTORETTO. DEGAS copiava HOLBEIN, MANTEGNA e DELACROIX..."
(da "Impressionismo" di Bernard Denvir)
Per me diventa un'esigenza, un bisogno intimo di partecipazione all'esperienza artistica di alcuni dei grandi Maestri del passato. Ognuno di loro diventa in quel momento la guida silenziosa che mi accompagna a capire di quali e quante sfumature può essere fatto uno sguardo, l'incarnato di un viso e l'attimo fuggente del pensiero che attraversa la mente.